Congedo di paternità 2021: novità a sostegno della genitorialità
A seguito della nascita di un figlio, la legge predispone a favore dei padri lavoratori varie misure di sostegno alla genitorialità.
I nuovi interventi sulla durata del congedo di paternità vede a fondamento l’intento del legislatore italiano di adeguare la normativa ai contenuti delle direttive europee, le quali già dal 2019 richiedevano agli stati membri di definire nuove misure a sostegno della genitorialità, volte a favorire un migliore bilanciamento dei carichi familiari. Di seguito le novità previste per l’anno 2021.
Indice
Congedo facoltativo
Anche per l’anno 2021, è prevista la possibilità per il lavoratore di beneficiare di un ulteriore giorno di congedo, meglio noto come congedo facoltativo, previo accordo con la madre e in sostituzione di una giornata di astensione obbligatoria spettante a quest’ultima, anticipando di fatto di un giorno il termine del congedo di maternità post-partum.
Congedo obbligatorio di paternità
Dopo i passi avanti compiuti negli ultimi due anni, il congedo obbligatorio di paternità 2021 vede un aumento della sua durata complessiva da 7 a 10 giorni, e l’estensione anche ai casi di morte perinatale.
Il Disegno di Legge di Bilancio conferma i suddetti 10 giorni di astensione lavorativa retribuita e l’ulteriore giornata di congedo facoltativo, anche a favore dei padri adottivi o affidatari.
Il beneficio deve essere fruito nell’arco dei 5 mesi dalla nascita, in via esemplificativa durante il congedo di maternità della madre, o successivamente, anche in via non continuativa a giornate (ma mai frazionato ad ore), e rispettando la scadenza sopra citata.
Congedo di maternità esteso ai padri
Nelle ipotesi di morte della madre, grave infermità, abbandono del figlio o affidamento esclusivo al padre, resta fermo quanto già previsto dalla normativa italiana in materia di congedo di maternità esteso ai padri. In questi casi la parte residua del congedo di maternità – che di regola copre i due mesi precedenti la data presunta del parto e i tre mesi successivi – sarà fruibile dal lavoratore previa presentazione dell’apposita domanda.